La seconda Mostra-Laboratorio allestita dalla Cooperativa
Teatro "Fueddu e Gestu" e dalla Biblioteca comunale
di Villamar espone e propone una ricca serie di elaborati
e manufatti sull'arte del leggere/scrivere, inventare
e comporre parole in forma di poesia, racconto favola
e mito.
In essa si coglie dal vivo l'atto di produrre forme
e contenuti dello scambio visivo e narrativo, operando
e superando la funzione convenzionale del libro, in
una bene attrezzata "officina del sapere".
Superare la funzione convenzionale del libro significa
conoscere i codici di base della lettura e della scrittura,
i generi e le norme della composizione in serie, le
varie destinazioni d'uso dei prodotti letterari, attraverso
attività dinamiche che consentano d'integrare l'apprendimento
strumentale e la condizione unilaterale di lettori-consumatori
di libri, in appropriati contesti di ricerca e produzione
culturale. In quest'orientamento la Biblioteca comunale
- o Biblioteca civica - deve porsi non solo come centro
di pubblica lettura e di educazione degli adulti, ma,
anche come centro di sperimentazione per l'educazione
ai rapporti e alla comunicazione multiculturale.
In questo segno si pone l'iniziativa qui documentata,
con la felice intuizione di coltivare i talenti infantili
in tutta la gamma delle possibilità intellettuali.
In questo Laboratorio di creatività i bambini si appropriano
e condividono le facoltà distintive dell'attività umana;
attraverso la ricerca-esplorazione nel tempo e nello
spazio assimilano l'espressività dell'homo ludens e
l'ingegnosità dell'homo faber; in comunità d'intenti
con operatori esperti dell'intreccio gioco/lavoro, raggiungono
la dimensione della "inventività etico-estetica": l'arte
come ricerca di vita buona.
Perciò agile e gioiosa (lontano dagli stereotipi del
manuale saputello e del libro edificante), si presenta
la rassegna delle opere di scrittura, affidate ad ingegnosi
materiali, congegni e strutture di figurazione, composizione
e assemblaggio (ad es. le "storie prese nel sacco",
i "calligrammes", il libro delle mappe, il "messaggio
in bottiglia").
Non più solo "carta stampata", ma stoffe, cartoni,
fregi e frange, ricchezza di manualità e spontaneità
associate alle abilità di "riproduzione tecnica dell'opera
d'arte".
Non più solo "libri illustrati", ma multitesti: poesia
visiva, pergamene impreziosite dalla manipolazione del
colore, tracce, segni grafici e topografici dispersi
e ricomposti nella costruzione corale e originale di
mappe, labirinti, percorsi di avventura.
Un repertorio di "carte di viaggio verso il sogno di
una cosa" e "l'isola del tesoro".
La scoperta del se profondo e il contorno della terra
sarda; ed infine l'approdo alla felicità fantastica
dei "viaggi nel cosmo e altri viaggi", disegnando le
impronte, le immagini mentali e la consistenza affettiva
di un'autentica esperienza di crescita culturale.
|