"Condaghes.
Contos sardos de s'annu milli", azione drammatica
di Ignazio Delogu, prende avvio da una ricerca sugli
aspetti narrativi e linguistici dei Condaghes (in particolare
quelli di San Pietro di Silki e di Santa Maria di Bonarcado),
fonte principale per la conoscenza della società sarda
all'epoca dei Giudicati (XI-XIV secolo). Essi sono anche
uno straordinario documento linguistico che stabilisce
il primato del sardo come lingua scritta nei confronti
di tutte le altre lingue neolatine. Ma oltre a fornirci
una grande quantità di informazioni sulla vita delle
istituzioni politiche, religiose ed economiche, i Condaghes
contengono una materia viva, drammatica, sono il documento
della vita di un popolo del quale intravediamo la molteplicità
dei volti dietro i nomi, i cognomi, le storie che si
intrecciano e si dipanano sotto i nostri occhi.
Lo spettacolo messo in scena da "Fueddu e Gestu",
recitato nel logudorese e campidanese dei Condaghes,
viene realizzato con una regia rigorosa ed insieme suggestiva
che affida ai gesti, alle voci, alle musiche ed ai canti,
insieme al carattere scenografico dei costumi le sue
linee guida. Con questo progetto la Compagnia prosegue
ed approfondisce l'impegno di dare rilievo e forza alla
drammaturgia sarda, attraverso il suo particolare stile
fatto di geometrie e astrazioni, rituali quasi, che
prende linfa dalla tradizione e dall'immaginario popolare
per farne linguaggio teatrale contemporaneo.
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