Testi

Ignazio Delogu
Leonardo Sole


Regia, Scene, Allestimento e Coordinamento Scenico

Giampietro Orrù


Installazioni

Maria Lai
Giampietro Orrù
Pinuccio Sciola
Danilo Sini

 

Con la partecipazione

Ensemble LABORINTUS
Cooperativa Teatro FUEDDU E GESTU
Cooperativa TERSICORE

 

Spettacolo

L'alta specificità dell'isola deriva in buona parte dalle proprie aperture e chiusure cicliche, periodi che danno modo di metabolizzare lentamente gli stimoli esterni e di proporre spesso una elaborazione ed una produzione decisamente originali.
Ma l'isola è anche il luogo del mito, del labirinto; come labirintici e tortuosi tendono a essere i percorsi quotidiani degli isolani, nell'evidente tentativo di "complessificare" i propri spazi e i propri tempi, altrimenti vissuti come troppo angusti e soffocanti.
Icaro, l'imprudente figlio di Dedalo, muore nell'utopistico tentativo di evasione dal labirinto: se questa è la crudele e arcaica lezione del mito è possibile adesso pensare a una moderna fuga da schemi e situazioni oppressivi e sclerotizzati?
L'"insulità" dell'isolano è necessariamente una prigione o per la sua specificità può anche essere una risorsa?
E l'artista vero e proprio moderno Icaro, seppure troppo umano per non imitare gli uccelli, avrà imparato a volare sopra il mare, saprà ancora una volta indicare la strada e sfidare il sole?

... Dedalo costruì allora un paio d'ali per se stesso e un altro paio per Icaro; le penne più grandi erano intrecciate le une alle altre, e le più piccole erano saldate con della cera. Dopo aver legato le ali alle spalle di Icaro, Dedalo gli disse con le lacrime agli occhi: "Figlio mio, stai attento! Non volare mai troppo in alto, perché il sole farebbe sciogliere la cera; né troppo in basso, perché le piume potrebbero essere inumidite dal mare". Infilò poi le braccia nelle proprie ali e si alzò in volo. "Seguimi da vicino", ordinò al figlio, "e non cambiare direzione!".

 

I VOLI DI ICARO

Installazione di Giampietro Orrù
Musiche di Gabriele Verdinelli
Flauto: Aldo Nicolicchia

 

LONTANO DA CHI

Installazione di Danilo Sini

 

VELE NERE

Musiche di:
Stefano Garau
Daniele Manca
Massimo Cossu (chitarra elettrica)
Lorenzo Sabattini (basso elettrico)
Daniele Manca (tastiere e percussioni)
Luca Piana (percussioni)

 

JANAS

Musiche di Gabriele Verdinelli
Coreografie di Giangi Costa/Anna Paola Della Chiesa
Francesca Deriu (violino)
Angelo Vargiu (clarinetto)
Gavino Mele (corno)

"Tersicore Ensemble"
Anna Paola Della Chiesa
Floriana Mura
Simona Cillo
Mariangela Costa
Elena D'Innella

 

TRAMA DEL TEMPO

Installazione di Pinuccio Sciola

 

LABYRINTHOS

Testo di Ignazio Delogu
Cooperativa Teatro "Fueddu e Gestu"
Interpreti:
Mariano Corda
Maura Grussu
Gianni Melis
Nerina Nieddu
Stefania Serpi
Interventi musicali di
Sonus e Sinnus
Ottavio Farci
Veronica Maccioni

 

MONDI SCUCITI

Installazione di Maria Lai

 

SENZA ALI

(a Riccardo Lai)
Testo di Leonardo Sole
Musiche di Gabriele Verdinelli
Voce Recitante: Maria Antonietta Azzu
Flauto: Aldo Nicolicchia




Cooperativa Teatro Fueddu e Gestu
www.fuedduegestu.it