Testi

Paolo Pillonca


Regia

Giampietro Orrù


Installazioni e costumi

Maria Lai


Musiche

Sonus e Sinnus


Progetto

Fueddu e Gestu
Maria Lai
 

 

Spettacolo

Il rapporto di collaborazione, sul piano della ricerca e della sperimentazione poetica ed artistica, tra il gruppo teatrale "Fueddu e Gestu" e Maria Lai risale agli inizi degli anni Novanta. Da allora le occasioni di incontro si sono ripetute. I nodi centrali di questo percorso, che pur nelle varie forme collaborative è unitario e converge in una dimensione aperta di dialogo, compongono, in modo peculiare, lo sviluppo tematico di "Naschimenta": metafora della nascita dell'umano, di un cammino interiore e individuale verso l'infinito, che l'arte veicola e favorisce. L'immagine simbolica del pupo di pane è emblematica di questa condizione che le parole di Maria Lai sintetizzano: "L'uomo di tutti i tempi guarda alla propria vita interrogandosi sul mistero del prima e del dopo. Come un bambino gioca, inventa, propone, dà voce ai fantasmi che popolano la sua ansia di assoluto. Nella vastità del viaggio nascono le religioni e le ragioni dell'arte". La valenza fondamentale del ricorso al mito e alla tradizione, in un percorso di ricerca dell'archetipo, risponde all'esigenza di trasmettere una verità profonda. Comunicazione, questa, che può avvenire soltanto in una dimensione atemporale ed universale, e pertanto necessariamente nella dimensione poetica, l'unica in grado di proiettare l'uomo in un tempo e in uno spazio assoluti, in un oltre, nella totalità. Questa forma di comunicazione, di dialogo con il mistero, è la pratica del rito fin nelle più antiche comunità umane. La presenza tangibile di un "oltre" sconosciuto si traduce nella coscienza umana - ieri come oggi - in esaltazione ed orrore, in estasi e paura, ed è origine di ogni inquietudine. L'arte nasce dalla paura ed esige, nel farsi dell'opera, concretezza e regole severe: scavando nella tradizione come un aratro simbolico la sovverte per le nuove generazioni. La lingua usata dall'uomo nel dialogo con il mistero è - fin dai tempi più remoti - il linguaggio del mito inteso come lingua della vera poesia, dove "vera" ha il significato di "originale, non suscettibile di miglioramento". Nell'epoca arcaica il mito poetico era usato come lingua magica in relazione con cerimonie religiose in onore della dea-luna, ovvero della musa. La poesia, invocazione religiosa alla dea, era pratica magica, incantatoria, e il poeta era in origine il capo di una società totemica di danzatori religiosi: maghi o stregoni specializzati nel rapporto con l'invisibile. Nel tempo la funzione della poesia non è cambiata, diversa è solo l'applicazione. In epoca cristiana è la Madonna, la Vergine Maria, a identificarsi con la musa, fonte di ispirazione, regina di vita e di speranza, contenitore di mistero, dimensione creativa, luogo fisico in cui l'umano incontra il divino in una ristabilita unità di cielo e terra. La rappresentazione sacra della natività offre agli interpreti (regista ed attori) e al pubblico (i fruitori della proposta teatrale) la possibilità di indagare e di riflettere sul tema della nascita: la nascita del mito poetico, e quindi dell'arte, e con esso la nascita dell'umano. Così Robert Graves afferma: "Un tempo la poesia serviva per ricordare all'uomo che doveva mantenersi in armonia con la famiglia delle creature viventi tra le quali era nato, mediante l'obbedienza ai desideri della padrona di casa; oggi ci ricorda che l'uomo ha ignorato l'avvertimento e ha messo sottosopra la casa con i suoi capricciosi esperimenti filosofici, scientifici e industriali, attirando la rovina su se stesso e sulla sua famiglia". Per questo la ricerca di un'identità comune è anche quella di un comune destino di salvezza. "Naschimenta" riassume in sé, con coerenza, temi e problematiche e, nella trasposizione scenica, li ripropone con grande forza espressiva e comunicativa. Anche in quest'opera la Cooperativa Teatro "Fueddu e Gestu" con la sensibilità, la passione e il rigore che qualificano l'operatività dei suoi componenti, attua un processo consapevole di studio ed elaborazione di motivi e di segni che, attraverso l'interazione e la compenetrazione di più codici, concorrono alla costruzione complessiva dell'evento teatrale. L'opera si struttura a partire da un testo poetico scritto, di Paolo Pillonca, che costituisce, senza essere vincolante, la prima spinta alla creazione di forme realizzative che si combinano in una coesistenza necessaria, per diventare materia dell'opera stessa. Così il complesso degli elementi scenici - attori, musicisti, oggetti, costumi - e la presenza simultanea di diversi codici - gestuale, prossemico, iconico, verbale, sonoro - non sono mai accumulo o accompagnamento, mero supporto al testo scritto, ma ciascun segno veicola una specificità indispensabile a dare maggiore verità all'atto, e sviluppa dinamiche per il recupero di significati profondi. Questo processo di ricerca interpretativa richiede lunga disciplina, l'utilizzo di tecniche che dando corpo all'opera fanno nascere l'idea. "L'idea non esiste prima dell'opera. L'opera incontra l'idea nascendo materialmente", come Maria Lai afferma. La materia concreta è atto fisico, tangibile, reale, e l'opera si fa carne nel corpo dell'attore. E poiché il corpo - sempre secondo le parole di Maria Lai - "è materia di sogni, è materia che sogna", l'attore si abbandona a una immersione profonda per raggiungere una trance controllata e necessaria che è in funzione di una risoluzione scenica e compositiva. "Naschimenta" applica in pieno questi principi realizzando un gioco di rimandi e di associazioni: il tema offre stimoli al regista, il regista offre stimoli agli attori, gli attori offrono stimoli al pubblico, e questo meccanismo circolare di stimolo-risposta, di reazione necessaria, quindi vera, crea un ritmo un movimento di rimando tra opera e spettatore, che dà origine a un coinvolgimento che è partecipazione profonda, ritualità, dove le corrispondenze interpretative non sono un ripetere ma un rivivere.

 

Personaggi e interpreti

Maura Grussu
Gianni Melis
Stefano Farris
Rossano Orrù
Nino Landis
Anna Cristina Serra

 

Musiche

Sonus e Sinnus

Eseguite da:
Veronica Maccioni
Ottavio Farci

Coro:
Giuseppina Aiello
Ireneo Pau
Guido Sanna
Danilo Ibba

 

 

Tecnico audio-luci

Gianni Erbì

 

Apporto tecnico:
Michele Gerra

Sartoria:
Anna Cappai

Segreteria organizzativa:
Francesca Cocco

 

 

Cooperativa Teatro Fueddu e Gestu
www.fuedduegestu.it